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Naboo, la Guardiana di Xathä

  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Integralmente tratta dalla mitologia messicana



La mitologia messicana narra che, in un tempo in cui gli dei camminavano sulla terra, le aride pianure dell'altopiano messicano fossero abitate da un popolo saggio e pacifico, gli Aztechi della regione di Otomi o semplicemente gli Otomi (regione del messico sud-orientale)

Essi veneravano Xathä, il sacro fico d'India, dono degli dei, fonte di vita e guarigione.


Tra di loro viveva Naboo, una giovane donna con il cuore puro e l'anima legata alle radici del Nopalli. Naboo possedeva il dono di comprendere il linguaggio delle piante, e il Tenochtli le sussurrava i suoi segreti, rivelandole le sue proprietà curative.


Un giorno, l'ira del dio della siccità, Tezcatlipoca, si abbatté sulla terra. Il sole bruciò i campi, i fiumi si prosciugarono e le piante di Tuna appassirono, lasciando il popolo senza cibo e senza speranza.

Naboo, con il cuore spezzato, si recò nel luogo sacro dove cresceva l'albero di Xathä più antico, testimone di innumerevoli generazioni. Lì, tra le sue spine argentate, Naboo invocò gli spiriti degli antenati, supplicando loro di intercedere presso gli dei.


Le sue lacrime, come perle di cristallo, caddero sulla terra arida, bagnando le radici del Xoconochtli. Improvvisamente, un vento impetuoso scosse le pale del fico d'India, e una voce antica e potente risuonò: "Solo il sacrificio di un cuore puro può placare l'ira di Tezcatlipoca".

Senza esitazione, Naboo si offrì in sacrificio. Si immerse tra le spine del Xathä, lasciando che il suo sangue nutrisse la terra assetata. Il suo dolore si trasformò in un canto di speranza, un inno alla vita che si perpetua.


Mentre il suo corpo si fondeva con la terra, un miracolo avvenne. Le nuvole si addensarono nel cielo, e una pioggia ristoratrice inondò la terra, risvegliando la vita. Le piante di fico d'India rifiorirono, rigogliose e piene di frutti dolci come il miele.

Da quel giorno, Naboo divenne la guardiana del Xathä, il simbolo del sacrificio e della rinascita. Il suo spirito vive nelle spine argentate e nei frutti succosi, ricordando a tutti che anche nei momenti più bui, la speranza può fiorire come un fiore nel deserto.


Fonte: Questa leggenda deriva dalla ricca mitologia delle culture indigene del Messico, in particolare degli Aztechi che popolavano la regione di Otomi, e alla loro profonda connessione con il fico d'India.


Traduzioni:

  • Xathä: nome otomi per il fico d'India

  • Nopalli: nome Nahuatl per il fico d'India

  • Tenochtli: altro nome nahuatl per il fico d'India

  • Tuna: nome spagnolo per il frutto del fico d'India

  • Xoconochtli: nome nahuatl per il frutto del fico d'India

  • Nahuatl: lingua ufficiale dell'impero Azteco




 
 
 

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