Intertrigine: Cause e Sintomi
- 31 mar
- Tempo di lettura: 3 min

È una dermatite infiammatoria che si manifesta nelle pieghe cutanee dei cani, aree dove la pelle sfrega contro se stessa. Questa condizione, spesso sottovalutata, può causare notevole disagio ai nostri amici a quattro zampe e, se non trattata, portare a complicazioni più serie.
Cause e Fattori di Rischio
Anatomia: Razze con pieghe cutanee accentuate, come bulldog, carlini e shar-pei, sono particolarmente predisposte.
Obesità: L'eccesso di peso aumenta le pieghe cutanee e l'umidità, creando un ambiente ideale per lo sviluppo dell'intertrigine.
Umidità: L'accumulo di sudore, urina o feci nelle pieghe cutanee può irritare la pelle e favorire la crescita batterica.
Allergie: Le reazioni allergiche possono causare infiammazione e prurito, portando a grattamento e lesioni cutanee.
Igiene inadeguata: La scarsa pulizia delle pieghe cutanee può favorire l'accumulo di detriti e umidità.
Batteri Coinvolti
I batteri più comunemente coinvolti includono:
Staphylococcus pseudintermedius: Il principale responsabile delle piodermiti canine, ormai diventato resistente agli antibiotici e classificato MRSP: Methicillin-Resistant Staphylococcus pseudintermedius, quindi può causare infezioni cutanee e di altro tipo nei cani e in altri animali, ma le terapie antibiotiche non avranno effetto.
Staphylococcus spp.
Streptococcus spp.
In casi più gravi, possono essere coinvolti anche batteri Gram-negativi come Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa.
Sintomi
Possono variare a seconda della gravità della condizione, ma comunemente includono:
Arrossamento e infiammazione della pelle.
Prurito e dolore.
Perdita di pelo nelle zone colpite.
Odore sgradevole.
Secrezione purulenta in caso di infezione batterica secondaria.
Trattamento
Dipende dalla gravità della condizione e dalla presenza di infezioni secondarie. Le opzioni terapeutiche includono:
Pulizia e asciugatura: La pulizia delicata delle pieghe cutanee con soluzioni antisettiche e l'asciugatura accurata sono fondamentali.
Terapie topiche: L'applicazione di creme o unguenti a base di corticosteroidi o antimicotici può ridurre l'infiammazione e prevenire le infezioni.
Antibiotici: In caso di infezione batterica secondaria, il veterinario prescriverà antibiotici specifici, che funzioneranno se i batteri non saranno di quelli resistenti.
Terapie sistemiche: Nei casi più gravi, possono essere necessari farmaci sistemici come corticosteroidi o antibiotici orali.
Gestione del peso: Nei cani obesi, la perdita di peso è essenziale per ridurre le pieghe cutanee e migliorare la ventilazione.
Intervento chirurgico: In casi estremi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere le pieghe cutanee in eccesso.
Prevenzione
La prevenzione è fondamentale per evitare recidive. Ecco alcuni consigli utili:
Mantenere le pieghe cutanee pulite e asciutte.
Controllare il peso del cane.
Utilizzare prodotti specifici per la pulizia delle pieghe.
Consultare il veterinario in caso di arrossamento o irritazione della pelle.
La nostra soluzione
Inizialmente il nostro Noparine Gel si è dimostrato efficace, in particolare per il prurito, ma nelle pieghe risultava di difficile assorbimento, per ovvi motivi.
Assodato che lo Stafilococco pseudointermedius è ormai classificato MRSP (resistente agli antibiotici) abbiamo progettato Il nuovo NOPARINE PRO, sia per contrastarlo, sia per eliminare gli altri i batteri che generano questa patologia, ma soprattutto per essere pratico e comodo da usare. Difatti la sua conformazione in base semi-acquosa permette un assorbimento pressoché immediato.
Questo prodotto offre la concreta possibilità di ridurre o addirittura eliminare le terapie farmacologiche.
Allo stato attuale PRO è in grado di ridurre la carica batterica secondo questi parametri:
Batteri e Funghi | Percentuale eradicazione |
Stafilococco aureo | 99,9% |
Stafilococco pseudointemedius MRSP | 99,9% |
Pseudomonas aeruginosa | 99,9% |
Escherichia coli | 88,5% |
Malassezia pachydermatis | 99,9% |
Microsporum canis (tigna) | 92,5% |
Siamo ancora ai primi passi, ma speriamo di costruire una rete di ricercatori per andare avanti in ottemperanza al Obbiettivo 3 dell'Agenda ONU 2030.
Almeno ci proviamo
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